Agricoltura. Il contagio non ostacola la raccolta

Anche con poche regolarizzazioni manodopera sufficiente

di Riccardo Loberti

Un sospiro di sollievo per il mondo agricolo. Fra tanti problemi – cimice asiatica, nuovi insetti e malattie, mancanza di pioggia – sembra cessata o meglio più che sufficientemente ridimensionata l’emergenza del fabbisogno di manodopera nelle campagne italiane.

Un’emergenza annunciata a inizio primavera, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo e innescata dalla chiusura delle frontiere dovuta ai provvedimenti anti COVID-19, che di fatto hanno bloccato la libera circolazione dell’indispensabile forza lavoro proveniente dai paesi dell’Est Europa.

Che le cose non stanno andando proprio male lo dimostrano i motori di ricerca. Da diverse settimane l’argomento non è più, tranne qualche caso, oggetto di attenzione da parte dei media e del mondo agricolo. Motivo di questa positiva situazione? Sembra che i corridoi verdi, corsie preferenziali create appositamente per favorire l’ingresso di lavoratori nel nostro paese, abbiano funzionato.

Quarantena attiva e lavoratori di altri settori

E così dal 3 giugno le aziende agricole hanno potuto contare sugli stagionali, rientrati in Italia senza obbligo di quarantena. E impiegando anche manodopera extracomunitaria, vincolata di fatto negli spostamenti fino al 30 giugno, ma in grado comunque di lavorare in condizioni di “quarantena attiva” pertanto nel rispetto di specifiche prescrizioni sanitarie.

Altro fattore positivo l’intraprendenza di molti imprenditori agricoli, che si sono attivati autonomamente per reperire manodopera straniera organizzando trasporti e alloggi.

Anche la crisi del settore turistico e la chiusura di diverse attività produttive hanno portato nuove forze lavoro, probabilmente in numeri inferiori rispetto alle attese.

In attesa di verifiche se hanno avuto riscontri positivi la moltitudine di piattaforme create dai diversi enti pubblici e associazioni agricole per mettere in contatto domanda e offerta.

Poche sanatorie di irregolari
Mentre i provvedimenti presi dal Governo contro l’emersione del lavoro irregolare hanno portato, in base ai primi dati diffusi dal Ministero dell’Interno https://www.interno.gov.it/it/notizie/line-primo-report-sulla-regolarizzazione-dei-rapporti-lavoro, a circa 3.200 domande presentate in due settimane per il settore agricolo.

Ci si aspettava qualcosa in più, ma il freno tirato, a parere del ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova, è imputabile alla funzionalità della piattaforma, attesa da tempo, che avrebbe dovuto incrociare domanda e offerta di lavoro

Bene, fino ad ora, l’agricoltura locale
Nella provincia di Ferrara è andata in leggera sofferenza la raccolta dell’asparago, ormai terminata, che si avvale prevalentemente manodopera rumena.

Il prossimo e decisivo step per la nostra provincia, viste la mancanza di albicocche e pesche dovuta alle gelate, riguarda la raccolta delle pere estive e a seguire le mele estive e autunnali. Colture che richiedono manodopera specializzata.

(Riccardo Loberti Agronomo, giornalista scientifico, esperto di agricoltura a basso impatto ambientale)