Mamme in quarantena

Molte difficoltà e preoccupazioni e qualche possibile soluzione

di Eleonora La Rosa

Le emozioni delle madri in questo periodo si aggirano molto nell’area della paura: dal timore di contrarre il virus andando a lavoro o a fare la spesa, fino a porsi i più svariati interrogativi sul futuro: cosa ci attende? Quando riapriranno le scuole? E se non le riapriranno, come sarà possibile gestire i figli in casa continuando a lavorare? E i nonni quando potranno rivedere i loro nipotini?

Per le mamme lavoratrici, la paura maggiore, soprattutto se sono entrate in maternità a ridosso del lockdown, è quella di perdere il lavoro una volta che l’emergenza sanitaria sarà conclusa. 

Sono molte preoccupazioni per le mamme in quarantena tra il timore di contrarre il virus al supermercato o al lavoro, la gestione dei figli, i nonni e il futuro incerto ©Laboratorio Design of Science – Dos, Unife

Per le puerpere, invece, è l’aspetto psicologico quello più drammatico. Le mamme che hanno appena partorito si trovano totalmente isolate in un momento in cui la necessità di sostegno emotivo e pratico è fondamentale. Tutte le poche certezze su cui si poteva contare fino a pochi mesi fa sono state annullate, e nel post parto questo costituisce un grave fattore di rischio: la depressione post-partum è più frequente di quanto si pensi. In questo periodo non è da escludere un notevole aumento dell’incidenza del fenomeno a causa della totale assenza di aiuti esterni al proprio nucleo familiare.

Anche per chi è in attesa la paura di restare sola è molto forte. Senza considerare poi tutte le altre paure che l’accompagnano: potrei contrarre il virus in sala parto? Il padre sarà con me? Cosa succede a mio figlio se io risulto positiva?

La parola agli esperti: lo “smart” sostegno

Valeria Falovo, psicoterapeuta, esperta di psicologia perinatale e genitorialità, ci fornisce idee e consigli utili per affrontare nel modo migliore possibile il lockdown:

 Come possono essere aiutate le future mamme?

Il consiglio principale è quello di coinvolgere i padri il più possibile: il rischio ora è che la paura di un collasso economico e il bisogno di lavorare faccia perdere di vista i rischi che corre la puerpera. È necessaria secondo me un’informazione massiva a tutti i neo-papà. Almeno per il primo mese dopo il parto, vista l’impossibilità di coinvolgere altre persone, i papà hanno davvero una grandissima responsabilità. Sì allo smartworking, ma a misura di famiglia.

Parliamo della convivenza forzata: come sopravvivere?

In generale, io consiglio ai miei pazienti di stabilire delle routine dove entrambi i genitori abbiano almeno uno spazio di totale stacco da tutto, in cui sia l’altro a occuparsi delle necessità della casa e dei figli: che sia una doccia, una videochiamata, la visione di una serie tv, è essenziale assicurare un angolo di privacy a tutti. La collaborazione è la base per un clima famigliare più sereno”

Cosa fare se si avverte di aver raggiunto il limite?

È importante non chiudersi in se stessi e cercare aiuto e supporto psicologico: tutti noi psicologi ci siamo ormai convertiti alla modalità online e ci sono tantissime iniziative, sia gratuite che a prezzi agevolati, per trovare uno spazio di confronto e supporto.”

La parola alle istituzioni

Il sito del Ministero della Salute ha messo a disposizione una serie di FAQ sul tema gravidanza 

In Italia è possibile partorire in ambiente extra ospedaliero in condizioni di gravidanza fisiologica, fermo restando che tutto il personale coinvolto nel parto debba attenersi alle misure igieniche richieste. In questo periodo particolare, qualsiasi sia la scelta che effettuerà la partoriente, l’assistenza è consentita solamente a professionisti che non presentino sintomi respiratori acuti.Il Centro di documentazione sulla salute perinatale e riproduttiva, a cura del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna, fornisce alcune indicazioni utili per questo tipo di scelta

Per il sostegno psicologico a distanza, sono diverse le risorse a disposizione:

La Società psicoanaliticaitaliana ha attivato un Servizio di ascolto psicoanalitico nell’emergenza coronavirus
Servizio sanitario regionale dell’Emilia Romagna, tramite SaPeRiDoc, ha predisposto la pagina CoVID-19 in gravidanza, parto e puerperio