Non ho preso il volo per la Spagna

di Redazione

Antonio Jesús Calderón, studente Erasmus, scrive da Ferrara

Ciao a tutti! Io sono Antonio Jesús Calderón e vado a raccontare la mia esperienza sopra il coronavirus perché è più interessante perché io sono uno spagnolo che sono arrivato qui a settembre di Erasmus. 

Io faccio il terzo corso di storia dell’arte nella università di Malaga. Il primo semestre è stato meraviglioso io sono sempre andato alle feste con i miei amici di altre città della Spagna o andavamo in altri paesi per visitare la città. Tutto era più divertente e io ho stretto fatto molti amici italiani… insomma tutto era perfetto.

Dopo è arrivato Natale e tutti andavamo alla nostra casa per passare i festivi con la nostra famiglia, e non vedevamo l’ora che passasse il Natale per tornare in Italia molto emozionati.

Le prime settimane dopo di Natale tutto era normale, anche noi siamo andati alla Lituania, Lettonia ed Estonia. Siamo arrivati di nuovo alla Italia il 9 di marzo. Fino a quel momento sapevamo quanto fosse brutta la zona Lombardia e la chiusura dell’aeroporto di Venezia Treviso, molto vicino a Ferrara, a causa del coronavirus. 

Ma eravamo ancora nella nostra bolla senza prestare molta attenzione alle notizie. Il seguente giorno scoppiarono allarmi per il confinamento, la chiusura di tutte le discoteche, in alcuni supermercati mancava il cibo, sentivamo molte persone che passavano con le valigie per andare alla stazione e lasciare Ferrara. Il panico cominciò a diffondersi e tutti i miei amici avevano preso i voli per partire in poche ore ma non potevano prendere l’aereo in Spagna perché in poche ore la Spagna e l’Italia hanno chiuso la sua relazione aerea, poi loro avevano biglietti per andare in Francia o Gran Bretagna e dopo in Spagna. 

Ma i miei migliori amici non so perché non pensavamo tornare in Spagna perché pensavamo che la situazione in Spagna perché sarebbe stato lo stesso in una settimana e non volevamo stare con la nostra famiglia in casa due mesi senza potere uscire.

E infine così è successo, io sono andato ad abitare con i miei due amici a casa e siamo qui, a Ferrara, noi siamo nella fotografia nella porta della casa quando prendiamo il sole per la mattina, una tradizione spagnola. Io ho usato tutto il mese che siamo qui per fare sport, studiare la mia carriera con il computer e fare un corso di lingua italiana, che già parlo meglio ma tuttavia non è un italiano molto buono. 

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Andiamo al supermercato con la maschera e la gente guarda strano quando non parlo bene l’italiano e sono in Italia in queste condizioni. All’ inizio mia mamma aveva molta paura perché non volevo tornare a casa però fino ad oggi lei ha molta calma perché lei sa che sono felice qui, anche se a volte siamo annoiati, ma credo che tutto il mondo è uguale. Speriamo che tutto ritorni alla normalità il più presto possibile e possiamo continuare a goderci la vita in Italia. 

Un saluto.